La dieta a zona

La Dieta a Zona è stata ideata dal Dott. Barry Sears (scienziato e medico americano, laureato in biochimica, specializzato nella terapia del tumore e nel controllo dietetico delle risposte ormonali) sin dalla fine degli anni '80. Il Dott. Sears ha usato il termine "zona" proprio per identificare che attraverso un certo tipo di alimentazione si può ragiungere uno stato di equilibrio metale e fisico: quindi "stare a zona" significa stare in una "zona di equilibrio" mentale e fisica.
Tale equilibrio alimentare è ragiunto controllando gli eicosanoidi, ormoni che influenzano il rilascio dell'insulina nel nostro corpo. Sintetizzando si può dire che la Dieta a Zona è rappresentata da un equilibrio insulinico (presenza degli zuccheri nel sangue).
La chiave per capire la dieta di zona è considerare gli ormoni e non le calorie. È l' interazione complessa delle risposte ormonali che gestisce la fisiologia umana.
Spesso la dieta di zona viene descritta come una dieta del 40 30 30, ovvero avente il 40% delle calorie derivante dai carboidrati, il 30% dalle proteine e il 30% dai grassi. Questo modo di descrivere e comprendere la dieta a zona non è del tutto corretto. Infatti la dieta a zona non entra nel merito delle calorie assorbite quotidianamente ma riguarda la quantità assoluta di proteine che vengono assimilate e quindi i carboidrati ed i grassi richiesti ad ogni pasto per ottenere la corretta risposta ormonale del nostro organismo.
L'ammontare di ciascun macronutriente è conforme alla percentuale di massa magra/grassa dell'individuo e al livello di attività fisica svolta. "La Dieta di Zona " non soltanto è un modo efficace per perdere peso e rimanere in salute, ma è anche un metodo sicuro, di lunga durata, e di pratica applicazione.
Praticamente si ottiene la zona stabilendo la quantità di proteine di cui si necessita. Questo fattore è ciò che nella dieta mantiene e promuove la massa magra del muscolo. Una volta determianto il fabbisogno proteico si possono calcolare le quantità dei carboidrati (prevalentemente frutta e verdura) e dei grassi (non saturi) tali da consentire la proporzione 40.30.30.
La vostra dieta è ormonalmente corretta? Se state perdendo il grasso corporeo eccedente, se mantenete elevati livelli di concentrazione durante tutto il giorno, e se siete raramente affamati, potete dire che la vostra dieta è ormonalmente corretta!
In estrema sintesi, la dieta a zona, così come è stata concepita dal Dott. Sears, consente di perdere grasso. Lo scopo, secondo Sears, è quello di riuscire a modulare i livelli di insulina così che il corpo sia messo nelle migliori condizioni per usare il grasso corporeo come combustibile.
I Carboidrati
Il Dr. Sears suggerisce di utilizzare prevalentemente "i carboidrati favorevoli" quali frutta e la verdura. Questi carboidrati sono suggeriti perché hanno un basso indice glicemico, ciò significa che entrando lentamente nella circolazione sanguigna contribuiscono a mantenere bassi e costanti i livelli di insulina, impedendo così i processi di immagazzinamento sotto forma di grasso corporeo.

L'insulina è un ormone che è secreto dal pancreas ed entra nella circolazione sanguigna per mantenere regolari i livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Nel mangiare alimenti che contengono un alto indice glicemico si inducono gli zuccheri ad entrare rapidamente nella circolazione sanguigna e ciò a sua volta induce il pancreas a reagire con la secrezione di elevate quantità di insulina allo scopo di riportare i livelli di zucchero alla normalità. Quando l'insulina è secreta, gli zuccheri che vengono estratti della circolazione sanguigna possono facilmente essere immagazzinati come grasso per uso futuro, tuttavia se presi nei grandi quantità, l'insulina li estrrà dal sangue prima che il cervello li possa usare. Ecco perchè mangiare grandi quantitativi di zucchero (alimenti con alto indice glicemico) causerà ciò è conosciuto come "innalzamento degli zuccheri", i cui sintomi sono l'affaticamento, la pigrizia e a volte anche il mal di testa.
Le Proteine
Le proteine più favorevoli sono molto basse in grasso saturato, vale a dire pollo, pesce, tacchino, i bianchi dell'uovo, tofu e le polveri proteiche. Le proteine stimolano un ormone chiamato glucagone, che ha un'effetto fisiologico opposto all'insulina. Il glucagone è un ormone grasso-mobilizzatore che rallenta la produzione di insulina, aiutando il corpo a bruciare il grasso accumulato. Le nostre pratiche correnti di consumo alimentare conducono spesso alla secrezione di troppa insulina e troppo poco glucagone. Il glucagone induce il fegato ad iniziare il rilascio dello zucchero (glucosio) nuovamente dentro la circolazione sanguigna. Così, aumentando la presenza di glucagone, si può utilizzare l'energia immagazzinata nelle nostre cellule per usarla come combustibile per le attività fisiche. Quindi mangiare la razione proteica ad inizio pasto aiuterà a ritardare la produzione di insulina e permetterà al corpo di usare il grasso come combustibile.

Le proteine "sfavorevoli " sono ricche di grassi saturati, vale a dire tuorli d'uovo, carne rossa, maiale e altre carni rosse. I grassi saturati tendono ad aumentare la rigidità delle membrane cellulari inducendo le cellule a non rispondere adeguatamente a livelli normali d'insulina: "resistenza all'insulina ". Il corpo continua a pompare sempre più insulina nella circolazione sanguigna nel tentativo d'effettuare le normale regolazione degli zuccheri. Questo processo aumenta i livelli d'insulina ed il risultato è l'immagazzinamento del grasso nel corpo. Importante quindi è bandire quanto più possibile i grassi saturi dalla nostra alimentazione, magari non eliminando totalmente le carni rosse ma almeno preferire le parti magre di essa.
I Grassi
A livello ormonale, il corpo necessita del grasso per eliminare il grasso. Senza una determinata quantità di grasso, il corpo entra in uno stato di allarme e di conseguenza tenterà di immagazzinare il grasso come tessuto adiposo. Da ciò si deduce che non è il grasso che rende grassi, è invece l'alta produzione d'insulina che induce il grasso ad essere immagazzinato nelle cellule adipose. Il grasso è un combustibile a "rilasco lento" utilizzabile a scopi energetici in particolari condizioni fisiologiche come quelle determinate dalla Dieta di Zona.

Inoltre il grasso stimola la colecistochinina che è l'ormone responsabile del senso di sazietà. Assumendo i grassi, nella quota del 30% del pasto, si ridurrà l'entrata degli zuccheri nella circolazione sanguigna e aiuterà il corpo a "resistere alla fame". Questo apporto di grasso non causerà l'aumento di peso corporeo piuttosto aiuterà ad eliminare il grasso in eccesso, ritardando la produzione d'insulina. In più, contribuirà a mantenere una piccola percentuale di grasso in modo tale che il corpo non avrà motivo d'immagazzinarne altro per uso futuro.
In conclusione è da evitare il preconcetto moderno di bandire totalmente gli alimenti ricchi di grasso. Tuttavia sono da preferire i grassi mono-insaturi ed assolutamente evitare i grassi idrogenati.

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